Obbedienza

Perché bisogna obbedire al Papa ?

Il fatto che istituendo la Chiesa Cristo ne ha garantito la perenne assistenza ma non la fedeltà degli uomini che la compongono, e questo lo ha chiarito proprio sulla sua “pietra” fondante, fa sorgere in molti cristiani il dubbio riguardo all’obbedienza che è dovuta al Papa.

E’ Cristo stesso a dirimere il dubbio proprio prima di preannunciare il rinnegamento di Pietro: “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31-32).

Lasciando la sua Chiesa nelle mani di uomo, quindi fallibile, Cristo ha decretato l’infallibilità della sua Chiesa nel definire la dottrina della fede e della morale, dotando di questa infallibilità il Papa, in quanto “ne fruisce in virtù del suo ufficio, quando, quale supremo pastore e dottore di tutti i fedeli conferma nella fede i suoi fratelli e sancisce con atto definitivo una dottrina riguardante la fede e la morale. Perciò le sue definizioni giustamente sono dette irreformabili per se stesse e non in virtù del consenso della Chiesa, essendo esse pronunziate con l'assistenza dello Spirito Santo a lui promessa nella persona di san Pietro, per cui non hanno bisogno di una approvazione di altri, né ammettono appello alcuno ad altro giudizio. In effetti allora il romano Pontefice pronunzia sentenza non come persona privata, ma espone o difende la dottrina della fede cattolica quale supremo maestro della Chiesa universale, singolarmente insignito del carisma dell'infallibilità della Chiesa stessa. A queste definizioni non può mai mancare l'assenso della Chiesa, data l'azione dello stesso Spirito Santo che conserva e fa progredire nell'unità della fede tutto il gregge di Cristo” (Concilio Vaticano II – Lumen gentium).