Preparazione adulti

adultiEsame di coscienza

Da quanto tempo non mi confesso?

Ho compiuto la penitenza che il confessore mi aveva dato?

Ho taciuto coscientemente per vergogna qualche peccato in una Confessione precedente?

Ho fatto la Comunione in peccato mortale?

 

Ho rispettato il digiuno eucaristico di almeno un'ora?

Provo dolore dei miei peccati e mi propongo di lottare per non commetterli più?

Primo comandamento: "non avrai altro Dio fuori di me"

Prendo Dio sul serio?

Cerco di amarlo sopra tutte le cose e con tutto il mio cuore?

Dico ogni giorni le preghiere del mattino e della sera?

Tratto Dio come Padre?

Cerco di confessarmi spesso, non per abitudine, ma per imparare ad essere un buon figlio di Dio?

Ricevo la santa Comunione con rispetto, con amore, con gratitudine e cercando di non distrarmi?

Ho sopportato con pazienza i dolori e le prove della vita?

Negli ambienti dove vivo ( in famiglia, nell'ambiente di lavoro, ecc.) mi sforzo di essere un vero cristiano con l'esempio e con la parola?

Ho negato qualche verità di fede, o ne ho dubitato deliberatamente?

Ho avuto pensieri o parole contrari alla Chiesa?

Ho evitato di prendere posizione esplicita in presenza di attacchi alla Fede cristiana e alla Chiesa?


Secondo comandamento: "non nominare il nome di Dio invano"

Ho nominato con rispetto il nome di Dio, della Madonna, dei Santi?

Evito le parolacce, le imprecazioni, gli insulti e tutte quelle parole che offendono Dio e gli altri, e che danno scandalo?

Ho bestemmiato?

Ho giurato il falso o con leggerezza?

Ho tralasciato di compiere qualche promessa o qualche voto?

Terzo comandamento: "ricordati di santificare le feste"

Vado sempre a Messa la domenica e le altre feste prescritte, tranne in caso di malattia?

Ho ostacolato altri (coniuge, figli, amici, collaboratori, compagni di lavoro) a partecipare alla santa Messa?

Non ho fatto ciò che potevo per far partecipare i miei famigliari, soprattutto i miei figli, alla santa Messa e alla vita della Chiesa?

Sono arrivato alla santa Messa in ritardo? Mi sono distratto? Ho fatto distrarre gli altri?

Quarto comandamento: "onora il padre e la madre"

Coltivo l'affetto e la cura per i genitori, soprattutto se anziani? Li rispetto?

Obbedisco ai miei genitori e superiori?

Ho trattato con delicatezza le persone della mia famiglia?

Ho reso al mio coniuge amore e dedizione nel percorrere insieme la via della vocazione matrimoniale?

Ho litigato con il mio coniuge?

Ho avuto comprensione del mio coniuge nei momenti di inquietudine, evitando di riprenderlo, contraddirlo o discutere con lui davanti ai figli?

Ho dedicato al mio coniuge e ai figli tutto il tempo e l'attenzione necessari?

Ho dato loro cattivo esempio, non compiendo io stesso i doveri religiosi, famigliari o professionali?

Ho corretto con affetto e con fermezza i loro difetti o sorvolo su di essi per comodità?

Li ho minacciati o maltrattati con parole o azioni?

Ho trascurato di aiutarli a compiere i loro doveri (verso Dio, verso i famigliari, verso i compagni e glim insegnanti)?

Ho dedicato con allegria tutto il tempo necessario alla famiglia?

Potendo farlo, ho tralasciato di aiutare le persone che mi sono più vicine (i famigliari, i parenti) nelle loro necessità spirituali e materiali?

Voglio sempre il bene degli altri, mai il male, e mi do da fare, in ciò che posso, per realizzarlo?

Vivo nell’invidia, in costante “gara” con gli altri per essere il migliore?

Parlo sempre di me stesso e cerco di mettermi sempre al centro dell’attenzione?

Sono gentile, disponibile, rispettoso, soprattutto nei confronti di chi è più debole e indifeso?

Cerco sempre un tornaconto personale nei “favori” che faccio?

Mi arrabbio per nulla? Scarico la mia tensione sugli altri, rispondendo male?

Mi dispiace che gli altri siano più bravi di me? Sono invidioso?

Sono vendicativo quando subisco un torto?

Vivo con ottimismo, pensando “in positivo”, o sono subito pronto a vedere il lato peggiore delle cose e degli altri?

Mi prendo carico dei piccoli problemi, delle tristezze, dei “guai” dei miei amici? O lascio con indifferenza che si arrangino da soli? 

Quinto comandamento: "non uccidere"

Mi rendo conto che la vita umana è un valore primario e assoluto, un grande dono che Dio ha fatto all'uomo, e che pertanto va preservata e difesa, in ogni sua forma, dal concepimento fino alla naturale estinzione? Diffondo intorno a me questa consapevolezza?

Sono convinto e testimonio apertamente che l'aborto è un gravissimo delitto contro l'uomo e contro Dio?

Sono stato presuntuoso e superbo, e ho preteso di affermare tanto me stesso, da disprezzare gli altri e preferirmi ad essi?

Ho fatto qualcosa, per imprudenza o peggio per malizia, che abbia nuociuto alla vita fisica, morale o spirituale del prossimo?

Ho dato scandalo ad altri con il mio comportamento?

Covo rancori? Invidie? Mi sono adirato? Ho perdonato le offese ricevute?

Ho recato danno alla mia e altrui vita, mettendola in pericolo con leggerezza (per esempio non osservando le regole della circolazione stradale)?

Ho recato danno alla mia salute, ad esempio mangiando o bevendo più del ragionevole o assumendo sostanze stupefacenti?

Sesto e nono comandamento: "non commettere atti impuri. Non desiderare la donna d'altri"

Mi sono soffermato volontariamente in pensieri e desideri poco puliti? Ho guardato, letto o parlato di cose disoneste?

Ho commesso qualche azione poco pulita con me stesso o con altri?

Sono consapevole che la responsabilità di un atto deriva anche dall'averne posto volontariamente le premesse, tanto più in questo campo dove non esiste materia lieve?

Evito con decisione di mettermi volontariamente nell'occasione prossima di peccare, sapendo che così facendo tento Dio e commetto già un peccato?

Ho usato indebitamente del matrimonio, assumendo farmaci o usando strumenti contraccettivi per evitare la procreazione tranne in caso di necessità terapeutica? Ho indotto il coniuge o altre persone a fare altrettanto?

Ho mancato alla fedeltà coniugale con pensieri o con opere? Mantengo amicizie che sono occasione abituale di peccato e di infedeltà?

Vedo nel coniuge una presenza da amare e servire o un oggetto da possedere?

Rispetto il legame ed aiuto la fedeltà delle altre coppie?

Vivo castamente il fidanzamento?

Settimo e decimo comandamento: "non rubare. Non desiderare la roba d'altri"

Ho sottratto oggetti o denato altrui?

Per quanto dipende da me, difendo gli oppressi e aiuto i bisognosi? Oppure tratto con sufficienza o con durezza il mio prossimo, specialmente i poveri, i deboli, i vecchi, gli emarginati, gli immigrati?

Sono giusto, impegnato, onesto nel lavoro, volonteroso di prestare il mio servizio per il bene comune?

Mi prendo a cuore il bene e la prosperità della comunità umana in cui vivo, o mi curo soltanto dei miei interessi personali?

Ho prestato il mio appoggio a programmi di azione sociale e politica immorali e anticristiani?

Retribuisco con giustizia il lavoro degli altri? Compio i miei doveri sociali (tasse, ecc.)?

Nelle relazioni economiche ho posto in essere inganni, raggiri, corruzioni?

Ho lavorato con serietà, guadagnandomi la retribuzione che ricevo?

Tollero abusi o ingiustizie a cui assisto? Mi lascio portare dal favoritismo?

Ottavo comandamento: "non dire falsa testimonianza"

Ho detto cose non rispondenti a verità? Mento abitualmente giustificandomi dicendo che sono cose di poca importanza?

Ho divulgato senza necessità difetti gravi di altre persone?

Ho aperto o letto corrispondenza o altri scritti che l'interessato non voleva far conoscere? Ho ascoltato abusivamente conversazioni senza la volontà di chi le faceva?

Ho calunniato attribuendo agli altri ciò che non era vero?

Ho parlato male degli altri, persone o istituzioni, con la mormorazione del "si dice" o "mi hanno raccontato" come unico fondamento?

Sono pienamente sincero con il sacerdote nella Confessione?

 

Atto di dolore

 

Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami. Amen.

         oppure

 

O Gesù d'amore acceso, non t'avessi mai offeso! O mio caro e buon Gesù, con la tua santa grazia non ti voglio offender più né mai più disgustarti, perchè ti amo sopra ogni cosa. Gesù mio, misericordia, perdonami. Amen.