Novena di Natale 2014

NOVENA-NATALE-2014

In cosa spendiamo il nostro tempo? Quante esperienze assorbono le nostre energie e i nostri pensieri? Come Ricky e Sara, i protagonisti della nostra Novena, anche noi rischiamo di giungere al Natale di corsa ed esasperati dai mille impegni che provengono dai mondi che abitiamo. Fra scuola e calcio, musica e danza, gli amici e il parchetto, arriva il momento in cui ci accorgiamo che mancano solo nove giorni a Natale.

Ecco, invece, che arriva la proposta del don: staccare la spina e mettersi a disposizione per far posto alle famiglie di rifugiati che altrimenti non avrebbero dove stare per il Natale. Come nel Mistero dell’Incarnazione, durante la Novena scopriremo il valore dell’accoglienza. Solamente insieme, come Ricky e Sara, i loro genitori e gli amici prepareremo un posto per quella Famiglia che bussa alle porte del nostro cuore. Essa si presenta povera e bisognosa ma dona la gioia di sapersi coinvolti nell’avventura dell’amore e arricchiti della presenza del Figlio.

Quest’anno la Novena (dal 16 al 24 dicembre) vorrebbe essere una preghiera per tutta la famiglia. Prima o dopo cena la famiglia si riunisce e insieme si prepara al Natale che sta per arrivare.

Per finire, un’altra grande novità!

Ogni sera troverete qui il testo della Novena
letta e cantata da alcuni ragazzi dell’Oratorio.

Anche questo vuole essere un piccolo e semplice aiuto per pregare insieme, sentendosi spiritualmente uniti a tutta la Comunità Parrocchiale!

Buona Novena… e buon Natale a tutta la famiglia!

don Marco

 

24 dicembre - nono giorno

audio

L’AMORE SPINGE
A FARE DI PIÙ !

CANTOServo per amore

Offri la vita tua,

come Maria ai piedi della croce

e sarai servo di ogni uomo,

servo per amore, sacerdote dell’umanità.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Come i Magi ti hanno cercato, anche noi vogliamo cercarti Signore.

T. Fa’ di noi ragazzi e ragazze pronti a donare a te il meglio che abbiamo.

 

LA STORIA

Il giorno di Natale, Ricky e Sara preparano una sorpresa. Sembra quasi che la fatica dei giorni precedenti sia volata via: sentono nel cuore il desiderio di fare, fare ancora di più! Nel pomeriggio, dopo la Messa e il pranzo, decidono di trovarsi in parrocchia. La città è silenziosa perché tutti sono impegnati a festeggiare nelle loro case. Ma Sara e Ricky bussano alla casa del vecchio custode, con in mano una torta per la famiglia accolta il giorno precedente.

«Ragazzi, siete troppo gentili… perché siete qui?» dice Mariella.

Don Marco, che stava guardando i ragazzi dal salotto di casa, si avvicina sorridendo: «Questi due hanno fatto un bel cammino: hanno capito che quando ci si dona, la vita è guadagnata. Hanno capito quello che Gesù stesso ci ha insegnato venendo fra noi. Accogliendo il suo invito, anche noi siamo riempiti della sua forza e diventiamo portatori di gioia nel mondo. Ora, insieme, la festa è ancora più grande!»

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Matteo (Mt 2, 9-12)

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

COMMENTO

L’amore non si ferma mai! Hai imparato a donare, a metterti al servizio, a fare del bene, a perdonare, a trasmettere gioia? Tutte queste cose non possono interrompersi, perché danno significato a tutta la vita. Il mondo ha bisogno dell’amore di Dio e per trasmetterlo ci siamo noi. La sua forza, il dono dello Spirito santo che abbiamo ricevuto nel Battesimo, ci spinge ad andare incontro agli altri portando tutto l’amore che possiamo donare e sempre qualcosa in più. Il Natale è una festa che continua… noi decidiamo di passarlo con le persone a cui vogliamo bene e ci impegniamo ad allargare il nostro cuore perché, là dove c’è bisogno, siamo pronti a dire il nostro «sì»!

 

GESTO

Ciascun ragazzo prepara una preghiera di ringraziamento per il pranzo di Natale da recitare insieme ai propri cari.

 

PADRE NOSTRO

 

Conclusione-novena-2014

 

 

23 dicembre - ottavo giorno

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CONDIVIDERE LA GIOIA

CANTOAccendi la vita

Accendi la vita che Dio ti dà

brucia d’amore non perderti mai.

Accendi la vita perché ora sai

che il nostro viaggio porta al Signor.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Non lasciare che crediamo a chi dice che la gioia è qualcosa che si può comprare.

T. Insegnaci a vivere accogliendo ogni giorno come una possibilità di incontrare il tuo volto e il volto di ogni persona che vorrai mettere sulla nostra strada.

 

LA STORIA

Verso sera, sono tutti in fibrillazione per l’arrivo della famiglia bisognosa. La casa è pulita e vicino al cancello brillano, completamente restaurate, le statue del presepe che Matteo ha ridipinto. Sono un capolavoro: alcune, adagiate nella paglia, ricostruiscono la Natività con al centro, vuota, la culla.

«Ragazzi, chi lo avrebbe detto?! Ce l’abbiamo fatta!» esulta Ricky.

Tutti sono al settimo cielo. Ricky continua: «Stavo quasi per dimenticare la gioia del Natale e invece eccoci qua, insieme, dopo questa grande avventura… adesso ho capito che dobbiamo vivere ogni giorno preparando un posto nel nostro cuore alla venuta di Gesù. La nostra vita, in poco tempo, si è arricchita di avventura ed entusiasmo!»

In lontananza, ecco spuntare una macchina: è don Marco che arriva dal centro diocesano Caritas suonando il clacson. Parcheggia ed ecco uscire dalla macchina una giovanissima famiglia. Papà e mamma e nelle braccia di lei, addormentato, un piccolo bambino. Guardando tutti i ragazzi, don Marco dice: «Eccoci, finalmente! Vi presento Robert e Mariella, e il piccolino è Joseph». Robert guarda i ragazzi e con uno strano accento dice: «Grazie a tutti, don Marco ci ha raccontato quello che avete fatto per noi, siete ragazzi speciali!»

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Luca (Lc 2, 15-20)

Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

 

COMMENTO

Il bene non è fatto per rimanere nascosto. Anche quel bambino nato a Betlemme, Gesù, non poteva rimanere nascosto perché è l’Amore che si è fatto carne. E venendo allo scoperto l’amore porta gioia. Ora, ci può essere ancora chi non ha compreso il significato vero del Natale oppure chi lo ha dimenticato. Cosa faremo noi? Sapremo raccontarlo e trasmetterlo a chi ci è vicino? Non servono molte parole: occorre imparare a fare posto noi per primi alla gioia della nascita! Se ci sarà vera accoglienza nel nostro cuore e se saremo in tanti a preparare la venuta del Salvatore, la gioia sarà contagiosa, e saranno  in tanti a ringraziare per il dono di Gesù, il Dio con noi.

 

GESTO

Ciascun ragazzo preparerà (con le sue mani) un regalo di Natale originale e personale da donare ad un suo amico.

 

PADRE NOSTRO

 

22 dicembre - settimo giorno

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IL PERDONO

CANTOLuce di verità

Luce di verità, fiamma di carità,

vincolo di unità, Spirito Santo Amore.

Dona la libertà, dona la santità,

fa’ dell’umanità il tuo canto di lode.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Signore, abbiamo bisogno del tuo perdono.

T. Quando scegliamo di mettere al primo posto noi stessi, di non vedere quello che abbiamo intorno.

 

LA STORIA

Fra il ciarpame di uno sgabuzzino, saltano fuori alcune vecchie statue. Sono sporche e sembrano aver perso molto del loro originario colore.

«Ma sono statue del presepe!» esclama Ricky.

«Sono qui da molti anni… devono essere state bellissime», dice don Marco.

Al cancello della parrocchia c’è qualcuno nascosto a guardare… Sara se ne accorge e, con il pretesto di portare alcuni sacchi fuori, si avvicina. È Matteo! Chi lo avrebbe detto!!!

«Matteo, che ci fai qui?» chiede Sara.

«Non ho il coraggio di avvicinarmi, mi dispiace per quello che vi ho detto...»

Sara, gli fa un gran sorriso: «Che importa, non vedi che il senso del nostro stare insieme è proprio imparare ad accoglierci l’un l’altro? In questi giorni ho imparato che, se siamo soli, non saremo mai felici. Perché non ti unisci a noi? Anche tu puoi dare una mano!»

Matteo accoglie l’invito e si lancia in mezzo agli altri. È in quel momento che Sara ha un’idea: «Matteo è eccezionale in arte, perché non facciamo colorare a lui le vecchie statue? Così le metteremo qui fuori e sarà il segno del nostro impegno ad accogliere i nuovi amici, il segno che anche noi vogliamo accogliere Gesù».

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Luca (Lc 19, 5-10)

Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

 

COMMENTO

Uno dei messaggi più belli del Natale può essere espresso così: quello che è nascosto viene alla luce; quello che sembra un piccolo seme diventa un grande albero. Sono tutte immagini tratte dal Vangelo. Ma che cosa significano per noi, oggi? Forse questo messaggio ci chiede di stare attenti: accanto a noi ci sono amici a cui manca poco perché il bene che hanno nel cuore possa esplodere in un dono meraviglioso per gli altri; basta un po’ di accoglienza da parte nostra, di apertura e… di perdono. Chi si sente accettato, perdonato, accolto, può esprimere al massimo i suoi talenti, tanto da stupire gli altri che gli sono vicini. Occorre fidarsi e fare sempre il primo passo per andare a pescare quelli che non se la sentono, che hanno paura di essere giudicati, forse proprio perché hanno sbagliato… e allora una parola buona e un gesto di perdono e di riconciliazione illuminano tutto quanto.

 

GESTO

Prima di continuare la preghiera, scambiamo un gesto di pace (un bell’abbraccio!) con le persone della nostra famiglia.

 

PADRE NOSTRO

 

21 dicembre - sesto giorno

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IL LAVORO FATTO INSIEME
NON PESA PIÙ

CANTOIo vedo la tua luce

Io ora so chi sei, io sento la tua voce,

io vedo la tua luce, io so che Tu sei qui.

E sulla tua Parola io credo nell’amore,

io vivo nella pace, io so che tornerai.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Spesso siamo tentati di vivere soli o come se gli altri fossero degli antagonisti, dei nemici.

T. Di fronte alla tentazione di vivere come isole sparse mostraci, Signore, la strada della comunione.

 

LA STORIA

Nella vecchia casa del custode, il lavoro di riordino procede. Sono in molti quelli che hanno risposto all’invito di Ricky e Sara. C’è chi porta fuori dalla casa vecchi libri e mobili in disuso, chi ritinteggia le pareti e chi pulisce a fondo gli spazi liberati.

Il primo pomeriggio sembra volare per il gruppo di volontari.

Si è diffusa la voce per il paese e così in tanti passano per dare un’occhiata; alcuni nonni si fermano per risistemare le vecchie serrature. Sembra incredibile.

Ciascuno fa quel che può e nel cuore dei ragazzi batte forte il ritmo della condivisione.

 

CANTO

Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo

e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra.

Così ogni mia parola non ritornerà a me

senza operare quanto desidero, senza aver compiuto

ciò per cui l’avevo mandata, ogni mia parola, ogni mia parola.

 

Lettura del libro degli Atti (At 2, 42-47)

Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

 

COMMENTO

Che energia c’è nella Chiesa! La si vede quando in oratorio tutti si fanno in quattro per passare insieme delle belle giornate… pensiamo anche quanto sono belle le nostre Messe quando sono animate dai ragazzi e dai loro educatori.

La Chiesa si muove così, solo insieme, e con il contributo di ogni suo membro. La spinge lo Spirito santo, che non esclude nessuno, anzi, vuole essere presente in tutti con la sua forza.

Ora che il Natale si avvicina, ricordiamoci che Gesù è venuto per attirare tutti a sé. Come fa? Donando a ciascuno il suo Spirito perché possiamo diventare una cosa sola con lui e sappiamo essere dono per gli altri.

 

GESTO

Oggi o domani apparecchieremo, sparecchieremo e laveremo piatti e pentole tutti insieme (non vale prendere la pizza!)

 

PADRE NOSTRO

 

20 dicembre - quinto giorno

audio

LA RICERCA DI AMICI SINCERI

CANTOSe ci sei tu

Se ci sei Tu, nella tristezza non cadrò

e se il Tuo Spirito mi parlerà lo ascolterò.

E se mi chiederà di offrire gioia al mio fratello

sarò pronto a rispondere con gioia. (2 v)

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Fa’, o Signore, che nella nostra vita non manchino amicizie sincere e relazioni vere.

T. Fa’, o Signore, che possiamo cercarti insieme come fece il gruppo di pastori. Fa’, o Signore, che non manchino nelle nostre vite piccoli angeli che mostrino dove trovarti.

 

LA STORIA

Il giorno successivo, Ricky chiama tutti i suoi compagni di calcio, la sua fantastica squadra di amici al campetto dell’oratorio. Anche Martina chiama gli amici di judo e le compagne che suonano con lei nella banda. In poco più di un’ora, il campetto dell’oratorio è pieno di ragazzi e ragazze che attendono spiegazioni.

È Ricky a prendere la parola: «Amici, grazie per essere venuti! Dobbiamo sgomberare la vecchia casa del custode della parrocchia. Don Marco ci ha parlato di questa famiglia che ha bisogno di un posto dove stare durante le feste… rimbocchiamoci le maniche!»

Sara aggiunge: «Insieme ce la caveremo in un batter d’occhio! Sarà il modo per non dimenticare che il Natale è la festa in cui ricordiamo la venuta di Gesù, il Figlio di Dio. Non possiamo vivere per noi stessi, siamo chiamati ad accogliere, insieme a Gesù, ogni uomo bisognoso d’aiuto».

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Luca (Lc 2, 8-15)

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».

 

COMMENTO

Certe cose si fanno solo insieme! Una festa, ad esempio, come la si potrebbe fare da soli? Anche l’amore è fatto per essere condiviso e donato agli altri, ed è così, che nella generosità, nel sorriso che ci si scambia o con le parole che dimostrano interesse e simpatia, nasce l’amicizia. Non è importante avere tanti amici ma essere disposti a essere amici di tutti. Non si deve chiudere il proprio cuore se qualcuno ci viene a cercare, nello stesso tempo anche noi dobbiamo farci «cercatori» di nuove amicizie. È questo il bello del Vangelo: un annuncio ci viene a cercare e noi non rifiutiamo il suo messaggio, anzi lo accettiamo, pronti a condividerlo con altri!

 

GESTO

Ciascun ragazzo scrive sul palmo della mano il nome di un amico sincero; al momento del Padre Nostro, con le mani aperte al cielo, sarà come portarli con noi nella preghiera.

 

PADRE NOSTRO

 

19 dicembre - quarto giorno

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I PRIMI COMPAGNI DI VIAGGIO, I GENITORI

CANTOServo per amore

Offri la vita tua,

come Maria ai piedi della croce

e sarai servo di ogni uomo,

servo per amore, sacerdote dell’umanità.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Oggi ti preghiamo, Signore, per le nostre famiglie. Fa’ che possiamo cercarti insieme, in particolare con i nostri genitori. Aiutaci a saper perdonare e a rimanere uniti, sempre.

T. Signore, porta pace e forza dentro le nostre case perché con le nostre mamme e i nostri papà possiamo accoglierti nella nostra vita.

 

LA STORIA

Ricky, Sara e don Marco si trovano davanti alla porta aperta della casa del custode: ragnatele, oggetti di ogni specie, statue, letti… sembra annunciarsi una battaglia impossibile!

Ricky guarda sconfortato don Marco: «È impossibile, non ci avevi detto che era così conciata! Abbiamo bisogno di aiuto, non ce la faremo mai!»

«Ragazzi, ognuno di voi può diventare “un piccolo missionario”: andate a cercare aiuto, parlatene con tutti… dobbiamo preparare un posto per questa famiglia al più presto.»

I due corrono a casa e, mentre sono riuniti a tavola ciascuno con la propria famiglia, raccontano con entusiasmo quello che è successo. Tra una polpetta e un passato di verdura, le due famiglie accolgono con interesse la proposta dei ragazzi. Anche i loro genitori si propongono di dare una mano.

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Luca (Lc 2, 33-35)

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

 

COMMENTO

La nostra mamma e il nostro papà saranno sempre i nostri più grandi fan, così come per Gesù lo sono stati Maria, sua madre, e Giuseppe. Ma a volte i genitori vivono momenti di stanchezza, di sofferenza, di solitudine e fanno fatica a dimostrarci tutto il loro amore.

Perché non aiutarli, alleggerendo qualche loro peso oppure coinvolgendoli in qualcosa di bello, come la vita dell’oratorio o l’aiuto a una persona che ha bisogno?

Il bene genera sempre bene, di qualunque cosa o persona si tratti.

 

GESTO

Ogni famiglia (oggi o domani) accende sulla tavola per cena un piccolo lumino o candela, segno della luce di Gesù che crea pace e comunione nella nostra famiglia.

 

PADRE NOSTRO

  

18 dicembre - terzo giorno

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IL PESO DEI GIUDIZI 
DEGLI ALTRI

CANTOAccendi la vita

Accendi la vita che Dio ti dà

brucia d’amore non perderti mai.

Accendi la vita perché ora sai

che il nostro viaggio porta al Signor.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Oggi vogliamo fare un passo in più per accoglierti nella nostra vita.

T. Signore, spesso i giudizi e le parole di chi non ti conosce ci confondono. A volte ci vergogniamo perché sembriamo gli unici che vogliono andare a messa o che amano stare in oratorio.

 

LA STORIA

Ricky e Sara stanno tornando a casa percorrendo la solita strada, quando attraversando il parco trovano i loro compagni Matteo, Veronica e Jason. Il trio è intento a tirare sassi contro un povero gatto randagio. I tre notano Ricky e Sara.

«Ho visto come avete guardato il don, quando ha fatto la sua proposta…» esordisce Matteo.

«Non vorrete mica aiutarlo?!», dice Veronica. «A me, del Natale, importa solo che siamo a casa da scuola e che arrivano grandi mance.»

«Che perdita di tempo, aiutare quella gente », dice Jason. «Io preferisco andare in qualche centro commerciale, piuttosto.»

Ricky prende posizione: «Voi non capite, noi abbiamo tutto, non ci manca nulla: vestiti, video giochi… non è affatto da stupidi pensare di aiutare una famiglia che ha bisogno».

Mentre Sara lo prende per mano per andare via, Matteo, uno dei tre, lo guarda pensieroso…

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Matteo (Mt 1, 18-21)

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

 

COMMENTO

Quanto pesano i giudizi degli altri sui nostri comportamenti? Nel Vangelo di oggi abbiamo incontrato una grande persona: san Giuseppe. Per evitare che i giudizi degli altri compromettessero il destino della sua futura sposa, decise di scioglierla dalle sue promesse in segreto.

Non possiamo evitare che le altre persone ci giudichino, ma possiamo evitare che il loro giudizio ci faccia sbagliare. Ci vuole forse una vita intera, ma dobbiamo imparare a guardarci dentro perché sia il nostro cuore a dirci che cosa è giusto e che cosa è sbagliato. Ma come si fa a guardarsi dentro? Fidandosi di Dio che guida i nostri passi; ascoltando la sua Parola che ci dà la direzione. E il peso del giudizio degli altri sarà molto più leggero.

 

GESTO

Domani a scuola o al lavoro, invece di giudicare farò un bel complimento ad una persona che stimo.

 

PADRE NOSTRO

 

17 dicembre - secondo giorno

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SCEGLIERE DI PREPARARE
UN POSTO

CANTOLuce di verità

Luce di verità, fiamma di carità,

vincolo di unità, Spirito Santo Amore.

Dona la libertà, dona la santità,

fa’ dell’umanità il tuo canto di lode.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Signore, quante proposte bussano alla porta della nostra vita? Molte di più, però, sono le volte che tu ci inviti a scrivere la nostra storia con te!

T. Come Maria, un giorno, ha saputo dire: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola», fa’ che anche noi possiamo accoglierti.

 

LA STORIA

Ora di catechismo, il giovane don Marco entra nella stanza dove i ragazzi sono riuniti con la loro catechista Emma. Come sempre è sorridente e felice. Quando mette sulla cattedra una scopa e una paletta, tutti rimangono di stucco...

«Ciao ragazzi, so che siete super impegnati ma voglio proporvi di dire “stop a tutto” per qualche giorno. Da solo non posso fare nulla.»

Matteo, uno dei ragazzi più agitati del gruppo, dice: «Evviva, oggi non si fa nulla!»

Don Marco lo ferma subito: «No, Matteo, non intendevo questo. Volevo chiedervi di aiutarmi in questi pomeriggi a sgomberare l’appartamento del vecchio custode della parrocchia. Come sapete, è diventato la discarica di tutto il ciarpame della comunità.»

«Ma don, non vorrà sfruttarci! Cosa ci guadagniamo?» dice Jason.

«Nulla! Ve lo chiedo perché ci è stato chiesto di ospitare per Natale una famiglia in fuga dal suo Paese a causa della guerra. Non ci guadagneremo niente, non entreranno soldi nelle nostre tasche; ma ragazzi, senza di voi non posso farcela. Soltanto insieme potremo donargli un vero Natale. Che ne dite, qualcuno ci sta?»

Ricky e Sara si scambiano un’occhiata felice.

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Luca (Lc 1, 26-38)

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

COMMENTO

Senza il sì di Maria, che ne sarebbe stato della nascita del Salvatore? Ci sono momenti in cui non si può dire di no! Sapete quando? Quando qualcuno ci chiede di amare ed essere amati. Con l’amore, possiamo fare posto a Dio e al prossimo.

Purtroppo, non sempre amare ed essere amati vanno di pari passo: si può amare senza essere ricambiati e si può ricevere un dono d’amore ma non corrispondervi.

Noi sappiamo di essere amati da Dio, da sempre. Occorre imparare a fare posto all’amore di Dio nel nostro cuore per essere capaci di fare posto agli altri, donando gratuitamente il nostro amore. Ne vale la pena! Senza il nostro amore, anche Dio non può fare un granché! Oggi impariamo a sentirci responsabili e a dire sempre «sì» all’amore, a fargli posto!

 

GESTO

I ragazzi scrivono su un piccolo foglio uno dei «sì» che possono dire per fare un´opera buona: questo foglietto dovrà essere messo nella “scatola della preghiera” ai piedi dell’altare della Cappella dell’Oratorio.

 

PADRE NOSTRO

 

16 dicembre - primo giorno

audio

TROPPE COSE CI RENDONO SMEMORATI!

CANTOIo vedo la tua luce

Io ora so chi sei, io sento la tua voce,

io vedo la tua luce, io so che Tu sei qui.

E sulla tua Parola io credo nell’amore,

io vivo nella pace, io so che tornerai.

G.         Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

T.         Amen

L.         Signore Gesù, oggi iniziamo il cammino dei nove giorni che ci portano al Natale.

T. Ci rendiamo conto che i nostri cuori e le nostre vite sono piene di tutto ma spesso mancano di te.

 

LA STORIA

Ricky e Sara, amici da sempre, si incontrano all’intervallo con le occhiaie fino a terra e sbadigliando si raccontano gli impegni degli ultimi giorni: corso di judo, campionato di calcio e scrutatori di società importanti per Ricky; scuola di musica, corsi di ballo e un corso fantastico di decorazione torte voluto dalla mamma per Sara…

«Ho dimenticato qualcosa?» dice Sara a Ricky. «È da questa mattina che ho questa strana sensazione… è come se mi stessi dimenticando qualcosa di importante, ma sono troppo stanca e indaffarata per arrivarci...»

«Sara, ma sì!!!» dice Ricky. «Mancano nove giorni a Natale, ecco cos’è!»

«Non ci credo, lo stavamo scordando!»

 

CANTO: Alleluia

 

Lettura del Vangelo secondo Luca (Lc 2, 1-5)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

 

COMMENTO

Il tempo è qualcosa di prezioso, lo sanno bene i nostri genitori che si danno da fare per realizzare tutto nel migliore dei modi al lavoro e a casa, con i nonni o gli amici. Moltissime volte vanno di fretta e le «scadenze» sono lì a ricordargli che non hanno ancora finito!

Anche noi ragazzi siamo sempre più indaffarati: la scuola, lo sport, i compiti, la musica e tutte le altre cose che riempiono le nostre giornate. Come se ne esce? Mettendo tutto in fila, con pazienza, e dando delle priorità, cioè decidendo che cosa è davvero importante! Mancano solo nove giorni al Natale: se per noi la nascita di Gesù, è davvero così importante dovremmo metterla in cima alle nostre priorità e a Natale sapremo fare davvero festa!

 

GESTO

Inizia la Novena, facciamo qualche secondo di silenzio: ognuno prega per chi ha a fianco, perché possa vivere il Natale aprendo il cuore alla pace e all’amore di Gesù.

 

PADRE NOSTRO