Avvento
Nel corso dell’anno liturgico, l’Avvento è il tempo che non solo ci prepara a celebrare il ricordo-memoriale della nascita di Gesù, ma anche il tempo che ci proietta verso la seconda venuta del Figlio di Dio, quando alla fine dei tempi "verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti", introducendoci nel suo regno che non avrà mai fine. La liturgia illustra le qualità che devono caratterizzare ogni cristiano in questo tempo di grazia spirituale:
- la VIGILANZA, virtù specifica di chi vive in fervorosa attesa del Messia Salvatore;
- la FEDE, nutrimento e sostegno per accogliere, come Maria, il mistero di Dio divenuto uomo per la nostra salvezza;
- la SPERANZA, di chi confida nell’amore misericordioso di Dio;
- la CONVERSIONE, l’impegno sollecito ed urgente di chi si prepara all’incontro con Cristo;
- la PREGHIERA, affettuosa invocazione all’Atteso: Vieni, Signore Gesù (Ap 22, 20);
- la GIOIA, espressione di un’attesa che si concretizza in una Persona e che si apre al suo completamento nel Regno dei cieli.
L’Avvento è dunque il tempo propizio per far spazio a Cristo, l’unico medico che solo può guarire le nostre debolezze e consolarci con la sua presenza.
L'Avvento è il tempo liturgico che precede e prepara il Natale: nei riti cristiani occidentali segna l'inizio del nuovo anno liturgico. La parola Avvento deriva dal latino adventus e significa "venuta" anche se, nell'accezione più diffusa, viene indicato come "attesa".
QUAL È L'ORIGINE STORICA?
L'origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale. Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz'altro non desta meraviglia il fatto che l'Avvento nasca con una configurazione simile alla quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio. In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di tempo fu chiamato "quaresima di s. Martino", poiché il digiuno iniziava l'11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio di Tours, intorno al VI secolo
QUAL È IL SIGNIFICATO TEOLOGICO?
La teologia dell'Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine "adventus" (= venuta, arrivo) si è inteso indicare l'anniversario della prima venuta del Signore; d'altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi. Il Tempo di Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.
QUANDO COMINCIA E COME È SCANDITO LITURGICAMENTE?
Il Tempo di Avvento comincia dai primi Vespri dell'ultima domenica di novembre e termina prima dei primi Vespri di Natale. E' caratterizzato da un duplice itinerario - domenicale e feriale - scandito dalla proclamazione della parola di Dio.
-Le domeniche Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (Il e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell'Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dell'Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo.
-Le ferie Si ha una duplice serie di letture: una dall'inizio dell'Avvento fino al 16 dicembre, l'altra dal 17 al 24. Nella prima parte dell'Avvento si legge il libro di Isaia, secondo l'ordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo. Nell'ultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell'Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza.
L’AVVENTO AMBROSIANO È DIVERSO DAL RITO ROMANO?
Sì, nel rito ambrosiano si compone di sei domeniche e dura sei settimane. Inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino (11 novembre) e prevede sempre 6 domeniche (quando il 24 dicembre cade di domenica, è prevista la celebrazione di una Domenica Prenatalizia). È previsto il colore liturgico morello, tranne che nell'ultima domenica (detta "dell'Incarnazione") nella quale si usa il bianco:
- domenica della venuta del Signore
- domenica dei figli del regno
- domenica delle profezie adempiute
- domenica dell'ingresso del Messia
- domenica del precursore
- domenica dell'Incarnazione