Via Crucis
La Via Crucis rievoca la passione e la morte di Gesù rivivendone 14 episodi detti "stazioni". Le stazioni sono:
I. Gesù è condannato a morte; II. Gesù è caricato della Croce; III. Gesù cade per la prima volta; IV. Gesù incontra la sua Santissima Madre; V. Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la Croce; VI. La Veronica asciuga il volto di Gesù; VII. Gesù cade per la seconda volta; VIII. Gesù incontra le donne di Gerusalemme; IX.. Gesù cade per la terza volta; X. Gesù è spoglaito delle sue vesti; XI. Gesù è inchiodato sulla Croce; XII. Gesù muore sulla Croce; XIII. Gesù è deposto dalla Croce e consegnato alla Madre; XIV. Gesù è deposto nel sepolcro.
Come si pratica la Via Crucis?
I stazione
PRIMA STAZIONE - Gesù è condannato a morte
Gesù, che come Dio è immortale, ha voluto morire per liberarci dal peccato.
"Questa scena di condanna la conosciamo bene: è cronaca quotidiana! Però una domanda ci brucia nell’anima: perché è possibile condannare Dio? Perché Dio, che è Onnipotente, si presenta nella veste della debolezza? Perché Dio si lascia aggredire dall’orgoglio e dalla prepotenza e dall’arroganza umana? Perché Dio tace? Il silenzio di Dio è il nostro tormento, è la nostra prova! Ma è anche la purificazione della nostra fretta, è la terapia della nostra voglia di vendetta. Il silenzio di Dio è la terra dove muore il nostro orgoglio e sboccia la fede vera, la fede umile, le fede che non pone domande a Dio, ma si consegna a Lui con la fiducia di un bimbo" (Mons. Angelo Comastri)
II stazione
SECONDA STAZIONE - Gesù è caricato della Croce
Il Signore porta sulle sue spalle la Croce, perchè impariamo a portare le nostre croci ogni giorno.
"Nella passione di Cristo si è scatenato l’odio, il nostro odio, l’odio di tutta l’umanità. Nella passione di Cristo la nostra cattiveria ha reagito di fronte alla bontà, il nostro orgoglio è esploso con irritazione di fronte all’umiltà, la nostra corruzione si è risentita di fronte alla splendente limpidezza di Dio! E così noi… siamo diventati la croce di Dio! Noi stoltamente ribelli, noi, con i nostri assurdi peccati, abbiamo costruito la croce della nostra inquietudine e della nostra infelicità: abbiamo costruito la nostra punizione. Ma Dio prende la croce sulle sue spalle, la nostra croce, e ci sfida con la potenza del suo amore. Dio prende la croce! Mistero insondabile di bontà! Mistero di umiltà che ci fa vergognare di essere ancora orgogliosi!" (Mons. Angelo Comastri)
III stazione
TERZA STAZIONE - Gesù cade per la prima volta
Il Signore cade nella polvere a causa dei nostri peccati.
"Secondo il pensiero umano, Dio non può cadere ... e invece cade. Perché? Non può essere un segno di debolezza, ma soltanto un segno d’amore: un messaggio d’amore per noi. Cadendo sotto il peso della croce, Gesù ci ricorda che il peccato pesa, il peccato abbassa e distrugge, il peccato punisce e fa male: per questo il peccato è male! Ma Dio ci ama e vuole il nostro bene; e l’amore lo spinge a gridare ai sordi, a noi che non vogliamo sentire: “Uscite dal peccato, perché vi fa male. Vi toglie la pace e la gioia; vi stacca dalla vita e fa seccare dentro di voi la sorgente della libertà e della dignità”. Uscite! Uscite! " (Mons. Angelo Comastri)
IV stazione
QUARTA STAZIONE - Gesù incontra la Santissima Madre
Madre nostra, non abbandonarci mai lungo il nostro cammino.
"Ogni madre è visibilità dell’amore, è domicilio di tenerezza, è fedeltà che non abbandona, perché una vera madre ama anche quando non è amata. Maria è la Madre! In lei la femminilità non ha un’ombra, e l’amore non è inquinato da rigurgiti di egoismo che imprigionano e bloccano il cuore. Maria è la Madre! Il suo cuore è fedelmente accanto al cuore del Figlio e soffre e porta la croce e sente nella propria carne tutte le ferite della carne del Figlio. Maria è la Madre! e continua ad essere Madre: per noi, per sempre!" (Mons. Angelo Comastri)
V stazione
QUINTA STAZIONE - Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la Croce
Portando con coraggio le nostre croci, aiutiamo Gesù a sopportare il peso della sua.
"Simone di Cirene, tu sei un piccolo, un povero, uno sconosciuto contadino, di cui non parlano i libri di storia. Eppure tu fai la storia! Hai scritto uno dei capitoli più belli della storia dell’umanità: tu porti la croce di un Altro, tu sollevi il patibolo e impedisci che schiacci la vittima. Tu ridai dignità a ciascuno di noi ricordandoci che siamo noi stessi soltanto se non pensiamo a noi stessi. Tu ci ricordi che Cristo ci aspetta nella strada, sul pianerottolo, nell’ospedale, nel carcere ... nelle periferie delle nostre città. Cristo ci aspetta ...! Lo riconosceremo? Lo soccorreremo? O moriremo nel nostro egoismo?" (Mons. Angelo Comastri)
VI stazione
SESTA STAZIONE - La Veronica asciuga il volto di Gesù
Dobbiamo consolare glia altri, quando soffrono, vedendo in essi Gesù.
"Il volto di Gesù è bagnato dal sudore è rigato dal sangue, è coperto di sputi insolenti. Chi avrà il coraggio di avvicinarsi? Una donna! Una donna esce allo scoperto tenendo accesa la lampada dell’umanità ... e asciuga il Volto: e ritrova il Volto! Quante persone oggi sono senza volto! Quante persone sono spinte al margine della vita, nell’esilio dell’abbandono, nell’indifferenza che uccide gli indifferenti. Infatti è vivo soltanto chi brucia d’amore e si china su Cristo che soffre e aspetta in chi soffre: oggi! Sì, oggi! Perché domani sarà troppo tardi! " (Mons. Angelo Comastri)
VII stazione
SETTIMA STAZIONE - Gesù cade per la seconda volta
Gesù, dacci forza e amore per risollevarci da ogni caduta.
"La nostra arroganza, la nostra violenza, le nostre ingiustizie pesano sul corpo di Cristo. Pesano ... e Cristo cade ancora per svelarci il peso insopportabile del nostro peccato. Ma cos’è che oggi, in modo particolare, colpisce il corpo santo di Cristo? Certamente è dolorosa passione di Dio l’aggressione nei confronti della famiglia. Sembra che oggi sia in atto una specie di anti-Genesi, un anti-disegno, un orgoglio diabolico che pensa di spazzar via la famiglia. L’uomo vorrebbe reinventare l’umanità modificando la grammatica stessa della vita così come Dio l’ha pensata e voluta. Però, sostituirsi a Dio senza essere Dio è la più folle arroganza, è la più pericolosa avventura. La caduta di Cristo ci apra gli occhi e ci faccia rivedere il volto bello il volto vero, il volto santo della famiglia. Il volto della famiglia di cui tutti abbiamo bisogno. " (Mons. Angelo Comastri)
VIII stazione
OTTAVA STAZIONE - Gesù incontra le donne di Gerusalemme
Gesù riversa su di noi la sua misericordia, nonostante stia soffrendo a causa delle nostre colpe.
"Il pianto delle mamme di Gerusalemme inonda di pietà il cammino del Condannato, smorza la ferocia di una esecuzione capitale e ci ricorda che siamo tutti figli: figli usciti dall’abbraccio di una mamma. Ma il pianto delle mamme di Gerusalemme è soltanto una piccola goccia del fiume di lacrime versato dalle mamme: mamme di crocifissi, mamme di assassini, mamme di drogati, mamme di terroristi, mamme di stupratori, mamme di pazzi: … ma sempre mamme! Il pianto però non basta. Il pianto deve tracimare in amore che educa, in fortezza che guida, in severità che corregge, in dialogo che costruisce, in presenza che parla! Il pianto deve impedire altri pianti! " (Mons. Angelo Comastri)
IX stazione
NONA STAZIONE - Gesù cade per la terza volta
Se anche noi dovessimo cadere molte volte, Gesù ci perdonerà e ci risolleverà per mezzo della Confessione.
"Pascal acutamente ha osservato: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo”. Ma dove agonizza Gesù in questo tempo? La divisione del mondo in zone di benessere e in zone di miseria... è l’agonia di Cristo oggi. Il mondo infatti è composto di due stanze: in una stanza si spreca e nell’altra si crepa; in una si muore di abbondanza e nell’altra si muore di indigenza; in una si teme l’obesità e nell’altra si invoca la carità. Perché non apriamo una porta? Perché non formiamo una sola mensa? Perché non capiamo che i poveri sono la terapia dei ricchi? Perché? Perché? Perché siamo così ciechi?" (Mons. Angelo Comastri)
X stazione
DECIMA STAZIONE - Gesù è spogliato delle sue vesti
La vergogna che provò Gesù restando nudo deve farci stimare le virtù della modestia e del pudore.
"I soldati tolgono la tunica a Gesù con la violenza dei ladri e tentano di rubargli anche il pudore e la dignità. Ma Gesù è il pudore, Gesù è la dignità dell’uomo e del suo corpo. E il corpo umiliato di Cristo diventa accusa di tutte le umiliazioni del corpo umano creato da Dio come volto dell’anima e linguaggio per dire l’amore. Ma oggi il corpo è spesso venduto e comprato sui marciapiedi delle città, sui marciapiedi della televisione", sui marciapiedi di internet, "nelle case diventate marciapiedi. Quando capiremo che stiamo uccidendo l’amore? Quando capiremo che, senza purezza, il corpo non vive né può generare la vita?" (Mons. Angelo Comastri)
XI stazione
UNDICESIMA STAZIONE - Gesù è inchiodato sulla Croce
Che belle croci sulle vette dei monti, in cima ai grandi monumenti, sul pinnacolo delle cattedrali: ma la Croce bisogna issarla anche nelle viscere del mondo, nel rumore delle fabbriche e nel silenzio delle biblioteche, nel frastuono delle strade e nella quiete dei campi, nell'intimità della famiglia, negli stadi ...
"Quelle mani che hanno benedetto tutti ora sono inchiodate alla croce, quei piedi che hanno tanto camminato per seminare speranza e amore ora sono attaccati al patibolo. Perché, o Signore? Per amore! Perché la passione? Per amore! Perché la croce? Per amore! Perché, o Signore, non sei sceso dalla croce rispondendo alle nostre provocazioni? Non sono sceso dalla croce perché altrimenti avrei consacrato la forza come signora del mondo, mentre è l’amore l’unica forza che può cambiare il mondo. Perché, o Signore, questo pesantissimo prezzo? Per dirvi che Dio è Amore, infinito Amore, Amore onnipotente. Mi crederete?" (Mons. Angelo Comastri)
XII stazione
DODICESIMA STAZIONE - Gesù muore sulla Croce
Nessuno ha un amore più grande per l'amico, di colui che dà la sua vita per lui.
"L’uomo stoltamente ha pensato: Dio è morto! Ma se muore Dio, chi ci darà ancora la vita? Se muore Dio, che cos’è la vita? La vita è Amore! Allora la croce non è la morte di Dio ma è il momento in cui si spezza la fragile crosta dell’umanità presa da Dio e parte l’inondazione d’amore che rinnova l’umanità. Dalla croce nasce la vita nuova di Saulo, dalla croce nasce la conversione di Agostino, dalla croce nasce la povertà felice di Francesco d’Assisi, dalla croce nasce la bontà irradiante di Vincenzo de’ Paoli; dalla croce nasce l’eroismo di Massimiliamo Kolbe, dalla croce nasce la meravigliosa carità di Madre Teresa di Calcutta, dalla croce nasce il coraggio di Giovanni Paolo II, dalla croce nasce la rivoluzione dell’amore: per questo la croce non è la morte di Dio, ma è la nascita del suo Amore nel mondo. Benedetta sia la croce di Cristo! " (Mons. Angelo Comastri)
XIII stazione
TREDICESIMA STAZIONE - Gesù è deposto dalla Croce e consegnato alla Madre
La Madre nostra, dall'annuncio dell'Angelo fino ai piedi della Croce, non ha avuto altro cuore né altra vita che quella di Gesù: siamo sicuri di poter sempre ricorrere a Maria con tenera devozione di figli.
"Il delitto è compiuto: noi abbiamo ucciso Gesù! E le piaghe di Cristo bruciano nel cuore di Maria, mentre un solo dolore abbraccia la Madre col Figlio. La Pietà! Sì, la Pietà grida, commuove e ferisce anche chi è solito fare ferite. La Pietà! A noi sembra di aver compassione di Dio e invece – ancora una volta – è Dio che ha compassione di noi. La Pietà! Il dolore non è più disperato e mai più lo sarà, perché Dio è venuto a soffrire con noi. E con Dio si può disperare? " (Mons. Angelo Comastri)
XIV stazione
QUATTORDICESIMA STAZIONE - Gesù è deposto nel sepolcro
Ricorda San Paolo che siamo stati sepolti con Cristo per non commettere mai più peccati.
"La vita talvolta rassomiglia a un lungo e mesto sabato santo. Tutto sembra finito, sembra che trionfi il malvagio, sembra che il male sia più forte del bene. Ma la fede ci fa vedere lontano, ci fa scorgere le luci di un nuovo giorno al di là di questo giorno. La fede ci garantisce che l’ultima parola spetta a Dio: soltanto a Dio! La fede è veramente una piccola lampada, ma è l’unica lampada che rischiara la notte del mondo: e la sua umile luce si fonde con le prime luci del giorno: il giorno di Cristo Risorto. La storia allora non finisce nel sepolcro, ma esplode nel sepolcro: così ha promesso Gesù, così è accaduto e accadrà! " (Mons. Angelo Comastri)