Medico dell'umanità
Cristo: Sapienza incarnata e Medico dell’umanità
Essendo [Cristo-sapienza] presente dovunque all’occhio interiore puro e sano, si è degnato apparire agli occhi carnali di coloro che hanno quell’occhio interiore malato e impuro.
Difatti, siccome il mondo con la sua sapienza era incapace di conoscere Dio, nel sapiente piano di Dio, egli si compiacque di salvare con la stoltezza della predicazione quelli che avrebbero creduto (1 Cor 1, 21).
Di Lui si dice che è venuto a noi non nel senso che abbia attraversato degli spazi ma nel senso che si è fatto vedere ai mortali in una carne mortale. Venne dunque in un luogo dove già era, poiché egli era in questo mondo, anzi il mondo fu creato per opera sua (Gv 1, 10). Gli uomini però si erano lasciati prendere dalla insana voglia di godere della creatura invece che del Creatore e, configurati con questo mondo, assai giustamente erano stati chiamati mondo (Cf. Rom 12, 2). Non lo avevano quindi conosciuto, sicché l’Evangelista dice: E il mondo non lo conobbe (Gv 1, 10). Nel piano sapiente di Dio pertanto il mondo non fu in grado di conoscere Dio mediante la Sapienza, poiché, in effetti, essa già stava quaggiù. Ma allora perché venirvi se non perché Dio si compiacque di salvare quelli che credono mediante la stoltezza della predicazione?
Come inoltre qualsiasi cura è la via per recuperare la salute, così fu della cura adottata da Dio: si rivolse a dei peccatori per guarirli e rimetterli in salute. E come quando i medici fasciano le ferite lo fanno non alla buona ma con arte, per cui dalla fasciatura deriva non solo un’utilità ma anche una specie di bellezza, così è stato della medicina della Sapienza quando, assumendo l’umanità, si è adeguata alle nostre ferite. (…) Siccome l’uomo era caduto a causa della superbia, per guarirlo usò l’umiltà. Fummo ingannati dalla astuta sapienza del serpente; veniamo liberati dalla stoltezza di Dio. Ma come Egli, che si chiamava Sapienza - era però stoltezza per quanti disprezzano Dio -, così, di nuovo, Egli, chiamato stoltezza, è Sapienza per quanti vincono il diavolo. Noi usammo male dell’immortalità e ci procurammo la morte; Cristo, usando bene della sua condizione mortale, ha fatto sì che riavessimo la vita. Corrotto che fu l’animo di una donna, entrò nel mondo la malattia; la salute è a noi derivata dal corpo di una donna rimasto integro.