Origine

sacro cuore 1La devozione al Sacro Cuore di Gesù si è diffusa grazie alle apparizioni di Gesù a santa Margherita Maria Alacoque.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial, visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni. Sotto questa apparente uniformità si svolsero le principali tappe dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù.
Ella già prima di entrare nel convento, era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le grandi visioni che resero famoso il suo nome.

 

 

Nella prima visione Gesù le disse:«Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in Sé le fiamme della Sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da Me».
In un’altra visione, il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Un’altra volta Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme. Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo.
Nella rivelazione più meravigliosa e decisiva, nostro Signore le disse:
«Ecco questo Cuore che ha tanto amato gli uomini, che non si è mai risparmiato, fino a spossarsi e a consumarsi al fine di testimoniar loro il suo amore. Per riconoscenza ricevo dalla maggior parte degli uomini solo ingratitudini, irriverenze e sacrilegi, insieme alla freddezza e al disprezzo che mi usano in questo sacramento d’amore. Ma ciò che mi è ancora più doloroso è che, a trattarmi così, siano cuori che mi sono consacrati.
Perciò ti chiedo che il primo venerdì dopo la Solennità del Corpus Domini sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore. In quel giorno ti comunicherai e gli tributerai un’ammenda d’onore, per riparare le indegnità che ha ricevuto durante il periodo in cui è stato esposto sugli altari. Ti prometto pure che il mio Cuore si dilaterà e spargerà in abbondanza gli influssi del suo divino amore su quelli che gli tributeranno quest’onore e faranno si che gli venga tributato».