La parola di Aprile

parola-mese Carissimi,  

Viviamo in una società complessa e laica in cui anche la festa più importante dei cristiani è andata perdendo gran parte del suo valore e del suo significato. Stiamo ovviamente parlando della Pasqua che è diventata soprattutto per i bambini la festa dell’uovo di cioccolato con la sua sorpresa e per gli adulti la festa del dolce con le mandorle a forma di colomba che, quel giorno, non dovrà mancare sulla tavola dei commensali. Per molti poi la Pasqua diventa, tempo permettendo, un anticipo delle vacanze estive o, quantomeno, un lungo ponte per visitare una città d’arte o per immergersi nell’esperienza di un viaggio esotico da tanto sognato. Insomma, la Pasqua è tutto questo, meno che la festa che celebra l’evento fondante la nostra fede cristiana, che Gesù di Nazaret ha vinto la morte ed è risorto. Potremmo, allora, affermare che la Pasqua è la festa della speranza cristiana, nel senso che noi crediamo che il male non abbia la meglio sul bene, crediamo che il bene è destinato a sconfiggere l’espressione massima del male che è la morte della quale, lo si voglia o no, tutti dovremo farne esperienza. La Pasqua celebra, dunque, il trionfo della vita. Noi discepoli di Gesù dobbiamo allora essere portatori di questa speranza nel mondo. Quest’anno stiamo anche celebrando il Giubileo della speranza. Questo è – come è noto - il tema dell’Anno Santo che ci sta accompagnando non solo nel passaggio di una porta santa (a Milano ve ne sono tre: Duomo, S. Ambrogio e S. Maria dei Miracoli presso San Celso), ma soprattutto nel passaggio da una vita triste, forse preda del male, una vita schiacciata dagli affanni e dalle preoccupazioni e, per qualcuno, forse anche disperata, ad una vita illuminata dalla forza fede in colui che ha sconfitto il male una volta per sempre. Le tenebre che scesero in terra alla morte di Gesù sono destinate al scomparire dopo tre giorni alla luce dell’alba del giorno di Pasqua. È questa luce che ci dà la forza di camminare giorno dopo giorno superando gli ostacoli che quotidianamente ognuno di noi incontra nel cammino della vita. La speranza infonde coraggio nell’affrontare le difficoltà, nel superare le fragilità e le debolezze dell’esistenza; la speranza ci fa portatori di una vita rinnovata con opere animate dall’amore, sull’esempio del Maestro.

Il Signore è Risorto proprio per dirci che, di fronte a chi decide di amare, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che possa restare chiusa, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via. Buona Pasqua nel giorno che celebra la vittoria di uomo innocente sulla morte perché il Padre lo ha amato così tanto da sconfiggere anche la morte.

Buona Pasqua in un anno colmo degli orrori delle guerre in Ucraina e nella striscia di Gaza e in altre nazioni che raramente salgono agli onori della cronaca, guerre seminano morte di tanti innocenti. Buona Pasqua ai discepoli di quel Gesù di Nazaret ancora perseguitati nel mondo perché hanno il coraggio e la forza di testimoniare la loro fede. Buona Pasqua a noi milanesi perché siamo capaci di portare nelle nostre case e nel nostro quartiere quella luce, quel coraggio nell’affrontare le difficoltà e quella speranza.

Infatti, “senza questa fede nella morte e nella resurrezione di Gesù” , come ha detto Papa Francesco (Udienza Generale del 03.04.2013) “la nostra speranza sarà debole, neppure speranza … Purtroppo, spesso si è cercato di oscurare la fede nella resurrezione di Gesù, e anche tra gli stessi credenti si sono insinuati dubbi … Ma è proprio la risurrezione che ci apre alla speranza più grande perché apre la nostra vita e la vita del mondo al futuro eterno di Dio, alla felicità piena, alla certezza che il male, il peccato, la morte possono essere vinti”. Il risultato è che possiamo affrontare con coraggio e vivere con piena fiducia le realtà quotidiane , perché la Risurrezione del Signore Gesù, che le illumina con una luce nuova, è la nostra “forza”

Mi piace concludere con queste parole di don Tonino Bello: “La strada vi venga sempre dinanzi e il vento vi soffi alle spalle e la rugiada bagni sempre l’erba cui poggiate i passi. E il sorriso brilli sempre sul vostro volto. E il pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità. E qualora dovesse trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore, ci sia sempre qualcuno pronto ad asciugarvele. Il sole entri a brillare prepotentemente nella vostra casa, a portare tanta luce, tanta speranza e tanto calore”.

A tutti auguro una Buona e Santa Pasqua.

 

  •                                                                                                                          don Gianluigi