San Paolo

san paolo tondo1Nel mese di giugno dell'anno 2009, mentre si procede a un lento e accurato restauro della decorazione pittorica di un cubicolo delle catacombe romane di Santa Tecla sulla via Ostiense, una sensazionale scoperta impressiona gli archeologi che seguono il lavoro da più di un anno.
Nella mattinata il laser mette in luce il volto severo e ben riconoscibile di san Paolo, tra i più antichi e i più definiti che ci abbia consegnato la civiltà figurativa dell'antichità cristiana. Anzi, per le sue caratteristiche può essere considerato la più antica icona dell'apostolo finora conosciuta. Il volto, circondato da uno sfavillante clipeo giallo oro su rosso vivo, emoziona per il suo graffiante espressionismo e appare come un'icona forte ed eloquente dell'Apostolo delle genti, un volto d'epoca, che ci accompagna verso quella missione che la Chiesa di Roma, tra il IV e il V secolo, affida alla figura di Paolo nella conversione al cristianesimo degli ultimi pagani.

 

san paolo tondo

 

 

Giovanni Paolo II 2”Quello che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio” (At 17,   23). Riportate dagli Atti degli Apostoli, queste parole di Paolo pronunciate nell'Areopago di Atene costituiscono uno dei primi annunci della fede cristiana in Europa. “Se si considera il ruolo avuto dalla Grecia nella formazione della cultura antica, si comprende come quel discorso di Paolo possa considerarsi in qualche modo il simbolo stesso dell'incontro del Vangelo con la cultura umana.
Nel rivolgersi agli Ateniesi, San Paolo non vuole nascondere nulla   della fede che ha ricevuto; egli deve, come ogni apostolo, custodirne fedelmente il deposito (cfr 2 Tm 1, 14). Se parte dai riferimenti comuni dei suoi   ascoltatori e dai loro modi di pensare è per far comprendere meglio il Vangelo che è venuto a portare loro. Paolo si fonda sulla conoscenza naturale di Dio e   sul desiderio spirituale profondo che i suoi interlocutori possono avere, per prepararli ad accogliere la rivelazione del Dio unico e vero.
Se ha potuto citare davanti agli Ateniesi autori dell'Antichità classica è perché, in un certo senso, la sua cultura personale era stata forgiata dall'ellenismo. Si è dunque servito di ciò per annunciare il Vangelo con parole che possono colpire i suoi interlocutori (cfr At 17, 17). Che lezione! Per annunciare la Buona Novella agli uomini di questo tempo, la Chiesa deve essere attenta ai diversi aspetti delle loro culture e ai loro mezzi di comunicazione, senza che ciò porti ad alterare il suo messaggio o a ridurne il senso e la portata. “Il cristianesimo del terzo millennio dovrà rispondere sempre meglio a questa esigenza di inculturazione” (Novo millennio ineunte, n. 40). Il discorso magistrale di Paolo invita i discepoli di Cristo a partecipare a un dialogo veramente missionario con i loro contemporanei, nel rispetto di ciò che sono, ma anche con una proposta chiara e forte del Vangelo, come pure delle sue implicazioni e delle sue esigenze nella vita delle persone.
Nella sua esperienza personale di credente e nel suo ministero di apostolo, Paolo ha compreso che solo Cristo è il cammino di salvezza, Lui che, mediante la grazia, riconcilia gli uomini fra di loro e con Dio. “Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo” (Ef 2, 14). L'Apostolo si è poi fatto difensore dell'unità, in seno alle comunità e anche fra di esse, poiché ardeva della”preoccupazione per tutte le Chiese” (2 Cor 11, 28)! La passione per l'unità della Chiesa deve essere quella di tutti i discepoli di Cristo. “Purtroppo, le tristi eredità del passato ci seguono ancora oltre la soglia del nuovo millennio…, ancora tanto   cammino rimane da fare” (Novo millennio ineunte, n. 48). Tuttavia ciò non ci deve scoraggiare; il nostro amore per il Signore ci spinge a impegnarci sempre più a favore dell'unità. Per fare nuovi passi in tal senso è importante “ripartire da Cristo” (Ibidem, n. 29). “È sulla preghiera di Gesù, non sulle nostre capacità, che poggia la fiducia di poter raggiungere anche nella storia, la comunione piena e visibile di tutti i cristiani… Il ricordo del tempo in cui la Chiesa respirava con “due polmoni” spinga i cristiani d'Oriente e d'Occidente a camminare insieme, nell'unità della fede e nel rispetto delle legittime diversità, accogliendosi e sostenendosi a vicenda come membra dell'unico Corpo di Cristo” (Ibidem, n. 48)! (leggi tutto)

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Biografia
Benedetto XVI e San Paolo
Don Gianluigi e San Paolo
Lettere
Bibliografia

Sulle orme di San Paolo